domenica 19 aprile 2009

La cassa integrazione Alitalia

Da una ricca conversazione con una mia amica riporto volentieri.

1. Air France
AirFrance doveva comprare Alitalia e tra i primi fautori dell'acquisizione c'era la maggioranza degli impiegati della compagnia di bandiera, persone intelligenti e lungimiranti. Tra questi una mia amica cassa integrata quasi 50enne che dopo 27 anni di servizio s'è vista dare il benservito con collocamento in cassa integrazione per i prossimi sette anni. Lei a casa, il collega giovanotto in contratto formazione no.

Tra gli impiegati lungimiranti non si annoverano ovviamente le hostess da GF e Fattoria, gli esosi piloti (*) e, che te lo dico a fare, i sindacati tutti!!!

2. Berlusconi
Poi per non far dispetto a Bossi(**) e per favorire la combriccola industriale di amichetti suoi (altro che questione di prestigio nazionale)  Berlusconi ha cavalcato lo spot elettorale con i casini che sappiamo.

Air France alla fine è intervenuta lo stesso e, ad oggi, ha portato a casa quasi il 30 percento di Alitalia. E continuerà a crescere.

3. Cassa integrazione
Stiamo (sono soldi INPS, quindi nostri) pagando migliaia (circa 7000 ed altri 1000 in arrivo a breve) di assegni di cassa integrazione al personale Alitalia che i soliti noti hanno considerato in esubero. Sono cassa integrati di lusso, mica come quelli della Fiat che con quello che prendono non ci campano. E se sono così è perché le scelte governative hanno messo a tacere la cattiva coscienza dei politici che hanno portato questo scempio!

Tra questi cassa integrati, per esempio, quasi tutto il personale di volo di Alitalia Cargo, e parliamo di assegni di indennità di cassa integrazione da svariate migliaia di euro al mese. Indennità che pur pagate a rilento, col contagocce, alla fine arrivano ad essere praticamente quanto lo stipendio che percepivano. Che state pensando? Sbagliato! Non dovete pensare che prendono lo stipendio per starsene a casa, cosa che nessuno di loro vorrebbe fare. Pensate a chi, monoreddito, ha acceso mutui ventennali, a quelli che non sono più tanto giovani da sapersi arrangiare e tirare a campare pensando al dopo di queste sette lunghi anni. A coloro che, come la mia amica, hanno un bagaglio professionali ricchissimo ma sono troppo vecchi per essere assunti! A questo occorre pensare!

4. Assunzioni. Assunzioni?!?
Ma non è finita. Sul sito Alitalia ci sono le istruzioni per accedere alle neo selezioni del personale. Assumono? Avete capito benissimo. Ma come? Con i cassa integrati a spasso e comunque ben pagati assumono? C'è qualcosa di grottesco in tutto questo. Pagare due volte lo stesso stipendio per avere un giovane di belle speranze tutto da formare. Ma neanche nella più tragicomica sceneggiata del solito furbacchione assenteista o di chi riscuote la pensione di un morto!

E' fin troppo facile per chiunque abbia un minimo di senno capire che non ha senso tenere in cassa integrazione migliaia di persone già formate e contemporaneamente assumerne, pur considerando i costi inferiori di un contratto a termine o simili soluzioni post Biagi. Ma coloro i quali hanno senno purtroppo sanno che certe scelte nel nostro paese passano per strade che somigliano alle famose vie del signore che, in questo caso più che infinite, sono...impunite!

5. Oblio
E gli italiani non sanno nulla di tutto questo. Ora i prossimi 1000 in arrivo di cui l'INPS ha già detto di non sapere come cavolo pagarli cosa accadrà? Non c'è problema: la scuola Tronchetti-Provera insegna che basta smembrare, accorpare i poveretti sotto la nuova etichetta e poi farla fallire.

(*) lavoro in posto a due passi dalla sede del più grande sindacato piloti Alitalia. In quei giorni era tutto un via vai...di Cayenne Turbo, SLK, Hammer e via di lusso così.

(**) che aveva il terrore che Air France gli "chiudesse" Malpensa (con già Parigi e Francoforte che se ne fa Air France di quell'aeroporto?)

mercoledì 15 aprile 2009

Santo Stefano di Sessanio e la Rocca di Calascio (AQ)

Non riesco ancora a capire come la notte del terremoto il mio pensiero sia andato quasi subito a Santo Stefano di Sessanio, un meraviglioso e perfettamente conservato borgo medievale, tra i più belli d'Italia. Nel mio post precedente c'è fotografata la mia moto nella piazzetta in una fredda mattina di gennaio, allora praticamente deserta; e c'è una foto panoramica (si intravede la torre medicea) scattata dai primi versanti che salgono verso Fonte Vedica e Campo Imperatore con una tortuosissima strada di montagna.

 

Ebbene i miei timori sono stati tristemente confermati. La torre medicea è crollata giù, un amaramente ricco reportage fotografico ne rende testimonianza dolorosa.

E quel pensiero nelle ore e nei giorni successivi si andava acuendo: quel minuscolo borgo rappresentava soltanto uno tra i tanti dei minuscoli borghi che costellavano i costoni rocciosi, i contrafforti di quelle montagne oltre ai tristemente noti Onna, Preturo, San Gregorio.

E Santo Stefano di Sessanio con le sue pietre millenarie ferito a rappresentare quanto danno può fare un terremoto non correttamente prevenuto può fare ad un paese ricco come il nostro di arte e di storia come pochissimi nel mondo.

E lì vicino, pochi chilometri di curve sul fianco del massiccio montuoso, verso la Maiella rosa dei tramonti invernali che da lontano domina l'orizzone con i suoi oltre 2800 metri d'altezza, lì da presso c'è Calascio e la sua rocca millenaria: rovine di un castello che ha attratto l'attenzione degli autori di quella bellissima favola d'amore che è stato "Lady Hawke" tanto da volerne ambientare e girare il rifugio del vecchio monaco (ed molti esterni su quelle montagne). La rocca di Calascio è ancora in piedi dopo aver vibrato ancora, almeno quella.

Consola sapere che non ci sono state vittime da quelle parti ed altrettanto consola sapere che se questo borgo meraviglioso è ancora praticamente intatto lo si deve alla lungimiranza dell'imprenditore e dell'azienda che anni fa hanno ristrutturato molte delle antiche case impiegando tecniche ed aggorgimenti quanto più prossimi a quelle antisismiche concedibili in tali frangenti: rispettare cioè le antiche architetture e murature.

E quanto ha scritto Stella di recente farà molto riflettere, purtroppo solo i pochi che lo hanno letto.

lunedì 13 aprile 2009

Passione e resurrezione

Da non credente ma comunque nato in paese intriso di millenaria cultura cristiana è facile per me giocare con i vangeli e trarne umanissimi insegnamenti. C'è stata la passione, il tormento, ma già nell'aria si vede che non ci sarà resurrezione ma solo ancora una volta rassegnazione.

Molto facile fare retorica in certe occasioni e mi rendo conto che quanto scriverò è esso stesso facile preda di quel certo genere di qualunquismo che nulla ha a che fare con appunto con la vera retorica, quella di Aristotele. Ma come disse non ricordo chi sono troppo vecchio per queste stronzate ed invecchiando divento sempre meno tollerante a certi fenomeni sociali e pur rendendomi conto di sfiorare la misantropia non posso fare a meno di reagire.

Isolato? Solo? Poco importa. Non era forse De Andrè a dire che lasolitudine come scelta è la condizione migliore per capirsi e capire?

Una settimana è passata e già si avvertono nell'aria i segni dell'oblio in quegli stessi media che ci hanno bombardato in quel crescendo di attrazione Poltergeist che l'orrore ed il grottesco hanno sempre avuto sull'essere umano (come il grande ed eclettico Edgar Allan Poe aveva ben intuito oltre due secoli fa) a cominciare dal lontanissimo infinito tormento di Alfredino Rampi.

Con lo scempio vomitevole di coloro i quali si permettono persino osservazioni del genere da far chiedere ai più ragionevoli che forse s'è confuso "Scherzi a parte" col TG1: e mi riferisco a questo. Si inizia a dimenticare, a dettagliare, a portare ottiche e microfoni al più verso minuterie di piccoli enormi drammi individuali dimenticando l'enorme tragedia regionale, nazionale. Ignorando che fortuna volle il caso facesse tremare quelle terre molto sì, ma non moltissimo.

La serie B ha avuto la decenza di non giocare ma si sa, è cosa facile. La serie A ha giocato lo stesso, troppi soldi in gioco. Le mattine in famiglia sono andate avanti e come chicca hanno regalato un'ospitata inascoltata al presidente del Consiglio Nazionale dei Geologi, De Paola, che ha snocciolato ancora una volta...retorica! Le solite cose ma tanto chi li sente a quell'ora quelli se non le massaie sfaccendate o gli anziani annoiati ed impigriti chiusi in casa.

E questo, lasciatemi citare volentieri "senza considerare altri tipi di sciacalli.
Quelli che vanno lì a fare la passerella davanti alle telecamere.
Quelli che pretendono di giustificare le ronde con l’emergenza terremoto.
Quelli del TG1 che vanno orgogliosi dello share fatto con lo speciale dell’altra sera.
Quelli che chiedono la cancellazione della burocrazia per poter ricostruire velocemente e in barba a tutte le leggi.
Quelli che aspettano i grandi appalti per potersi arricchire.
I ladri d’appartamento almeno rischiano in prima persona."

E non basta dire che stavolta la macchina dei soccorsi (quanto detesto questa definizione!) si è mossa in maniera egregia, che ogni cosa è al suo posto. Un edificio su tre a l'Aquila è inagibile e l'incredibile abnegazione di tutti gli operatori coinvolti nel soccorso e nel sussidio non deve servire da dito dietro il quale nascondersi a giustificare l'oblio e la mancanza di provvedimenti seri!

lunedì 6 aprile 2009

Il terremoto non è prevedibile. L'inettitudine sì


Da laureato in geologia e specializzato in geofisica la cosa mi sta particolarmente a cuore. Ed essendomi inventato da zero tutt'altro lavoro a causa della endemica e cronica mancanza di lavoro per la nostra (ex per me) categoria ne soffro ulteriormente gli aspetti che montano la mia rabbia ed il senso di frustrazione.
E penso anche a quelle centianaia di piccoli e piccolissimi paesi che costellano quella zona montagnosa così bella ed ora così devastata.
Stanotte (3:32), e con me tutta la mia famiglia, sono stato svegliato di soprassalto dal ritmico rumore della testata del letto che batteva contro il muro e dal tintinnio delle campanelline tubolari giapponesi appese in corridoio: terremoto. E dopo aver preso completa conoscenza vista l'ora nella quale il sonno è più profondo ho fatto due rapide considerazioni topologiche, relative alla intensità percepita nel mio quasi quarto piano di una palazzina di Roma sud ed alle recenti notizie sismiche dall'aquilano e ho detto ai miei che secondo me c'era stata una fortissima scossa in Abruzzo. Tristemente confermata poco dopo dalle pagine del Televideo.
Ne avevo già parlato tempo fa in un altro mio post e, ancorché la cosa non sia affatto consolante, l'Italia fa parte speciale di quelle parti del pianeta dove l'eppur si muove di galileiana memoria si può riferire a quei movimenti che da miliardi di anni fanno e disfanno la superficie di ogni pianeta dell'universo che sia, come dire, terrestre.
Ed ora inizierà la ridda di polemiche inutili, di chiacchiere del senno di poi, di opinionisti come tronisti che col culo al caldo delle poltrone di studi televisivi con aria condizionata faranno come sempre una gran confusione tra gradi Mercalli e gradi (che tali non sono, essendo indici di grandezza logaritmica altresì detti "magnitudo") Richter. Che blatereranno di ondulatorio e sussultorio e che arriveranno, ne sono certo, in qualche caso a dar la colpa alla troppa neve caduta quest'anno. Il tutto concluso con ospitate del Mago Otelma e/o di Branko che si accuseranno l'un l'altro di ciarlatanismo.
Ma la rabbia ancora una volta monta non solo di fronte ad episodi inconcepibili quali quelli che vedono il moderno e di recente costruzione ospedale civile de l'Aquila sottoposto ad evacuazione (L'ospedale! la struttura che per prima deve essere e restare attiva!!!); la rabbia per la meraviglia della pubblica opinione che si chiede come sia possibile che strutture in cemento armato abbiano subito lesioni del genere e non ricorda che ad esempio i modernissimi condomini di Gemona (Friuli) distrutta dal sisma del 1976 vennerò giù come castelli di sabbia perché sì, in cemento armato, ma privi di qualsiasi struttura preventiva antisismica; e ciò come un esempio tra migliaia.
La rabbia sale al pensiero che il nostro paese ha una delle organizzazioni di Protezione Civile tra le più efficienti del mondo e che sta però troppo in giro e sempre in movimento! In un paese civile che si rispetti la Protezione Civile dovrebbe passare la maggior parte del tempo a girarsi i pollici perché in un paese civile tutto dovrebbe essere demandato alla prevenzione. Prevenzione dai danni causati da eventi naturali quali frane, terremoti, inondazioni ed eruzioni vulcaniche che è del tutto inesistente da noi!
Nell'ultimo disastroso terremoto giapponese appurate le responsabilità e le incurie nella realizzazione di opere pubbliche e di civile edilizia sono finiti in galera parecchi funzionari ed esponenti del governo. Da noi scommetto che non verrà applicata neanche una multarella amministrativa.
Se ne parlerà per mesi, finché durerà lo stato di emergenza avremo i plastici di cardinal Vespa e centinaia di ore di speciali infarciti di tanti spot di pannolini e biscottini (vista l'audience attesa). E poi tutto verrà messo a tacere ancora una volta, aspettando il prossimo terremoto. Le cose da noi vanno avanti così dal 1908, dall'anno del terremoto di Messina e Reggio Calabria. E la gente che ha perso tutto nel Belice od in Irpinia sta ancora aspettando risposte.
Dice bene il premier (una tantum e giusto perché retorica trita e ritrita) di metter da parte le polemiche ora ed aiutare la gente colpita. Ma questo modo di fare è, ahimé, ancora una volta il solito escamotage per dimenticare ancora una volta.
Una nota scientifica
Questa volta ci sarà ancora più da chiacchierare visto che qualcuno (Giampaolo Giuliani, INFN Gran Sasso indagato e denunciato fin dal 1 aprile scorso per "Procurato allarme") aveva previsto (si noti bene il corsivo!) non l'evento sismico in sé collocabile nello spazio e nel tempo, cosa che sarebbe stata del tutto ascientifica, ma la possibilità di averne uno di forte intensità a breve. E lo aveva fatto analizzando i risultati delle emissioni di Radon in coincidenza dello sciame sismico che da febbraio interessa la zona. Andavo ancora all'università quando già presso il dipartimento di Geofisica Applicata de "la Sapienza" si parlava e si studiava il comportamento del Radon quando si verificano rilasci di energia causati da movimenti tettonici interessanti la crosta terrestre. Ora che il sig. Giuliani abbia impiegato anni a costruire il suo strumento è poco discutibile ma decisamente opinabile è che si parli di studio del Radon come panacea e scoperta miracolosa e soprattutto è fortemente sbilanciato quando afferma che tutti (nel mondo scientifico) sanno che i terremoti siano prevedibili! I terremoti non sono prevedibili (ad eccezione forse ed in parte di quelli dalla natura particolare legati all'attività vulcanica). Decenni di studi nazionali (e la scuola di sismologia italiana è tra le migliori del mondo, anche causa di forza maggiore vista la natura ballerina del nostro giovane territorio) ed internazionali (i giapponesi sono leader indiscussi del settore) hanno dimostrato che non esistono, ad oggi, metodologie scientifiche valide ed inconfutabili per la previsione dei terremoti. Quindi, mia personalissima opinione, è che il sig. Giuliani (che è solo un tecnico poi, neanche laureato) abbia solo avuto un gran culo nell'osservare gli aumenti di Radon giustificabili scientificamente dal punto di vista sismico con un evento catastrofico a breve termine. Altre volte in passato, sia in quella che in altre zone fortemente sismiche del nostro paese, gli sciami sismici anche di forte intensità, gli aumenti di emissioni di Radon ed anche le anomalie geomagnetiche rilevabili non hanno di fatto poi condotto al verificarsi di un evento sismico successivo.

Se è per questo e per restare nel campo del poco probabile già oltre vent'anni fa un mio conoscente appassionato radioamatore era convinto d'aver trovato qualche (probabile) anomalia nelle emissioni elettromagnetiche della radiofrequenza: la cosa fu anche sottoposta a qualche prof de "la Sapienza" e non se ne seppe più nulla. Per fortuna...
Ma la questione è: si immagini di poter prevedere ora e minuto di un terremoto. A prescindere dall'evacuazione della popolazione (dove metterli poi?) cosa accadrebbe se l'evento non si verificasse o fosse d'intensità molto minore del previsto? Ancora una volta la risposta non sta nella previsione bensì nella prevenzione!




Articolo pubblicato su Mentecritica