venerdì 28 agosto 2009

Imparare o insegnare...ad insegnare

Una vecchia citazione (parecchio antica pare) recita "chi sa fa, chi non sa fare insegna, chi non sa nemmeno insegnare dirige e chi non sa neanche dirigere fa il politico" e via discorrendo. A prescindere dalla falsità intrinseca alla citazione che vorrebbe mettere in proporzione diretta incompetenza ed ascesa nella scala sociale (o lavorativa, o entrambe) -come dite? è invece vero? - ciò riporta immediatamente in tema quanto ho appena ascoltato e letto.

 

Pochi giorni fa riflettevo guarda caso sullo scempio delle nostre Università e sulla totale incompetenza di chi decide e dirige sulla scuola in genere ed ecco freschissimo l'annuncio che da domani si cambiano le regole di accesso all'insegnamento: frutto soprattutto dell'agostano lavoro della commissione di Giorgio Israel (lascio ai miei lettori capire da soli che tipo sia rimandandoli al suo blog). Che questo agosto sia stato particolarmente caldo, con afa opprimente, ce ne siamo accorti tutti ma gli effetti si saranno particolarmente sentiti anche nei corridoi del MIUR in Viale Trastevere a Roma.

Riassumo come entreranno nella scuola i prossimi insegnanti: laurea magistrale apposita, a cui si accederà con un altro esame di ammissione ad un numero chiuso deciso in base alle esigenze d'organico (???), un anno di tirocinio formativo mirato non già a ripetere quanto già studiato (vedi le SSIS) ma soprattutto a laboratorio, metodologia didattica e, che te lo dico a fare, nuove tecnologie e più inglese! (ah! le care vecchie '3i' del primo governo Berlusconi che tornano!!!).

Forse pochi ricorderanno la mia diretta esperienza di insegnante di liceo se pur di breve entità (circa 8 anni) direi intesa vista l'allora mia giovanissima età (ho iniziato appena 25enne, un anno dopo la mia laurea) ma posso contare comunque sulle testimonianze dirette di mia moglie, insegnante da 26 anni, di mio cognato, da oltre 30 anni, di un carissimo zio e dai racconti e dalle testimonianze dello scomparso carissimo suocero, con oltre 40 anni di carriera! Insomma, direi che ne mastico un pochino e non entrerò comunque nel merito della riforma alla quale, al più, farò in coda alcune osservazioni pratiche.

In definitiva di che si tratta? Del riciclo in altra forma del famoso anno di straordinariato: in pratica al momento dell'immissione in ruolo ogni insegnante sottostava ad un anno "di prova/formazione" sotto il vigile (ehm...) occhio di un tutor ed alla fine del quale poteva sentirsi definitivamente assunto dallo stato! Vien da sé che si tratta di una pura formalità sia per la svogliatezza dei tutor (che hanno ben altro da fare ed al massimo si limitano a dare suggerimenti d'ordine pratico e non metodologico, didattico e men che mai pedagogico!)

Insegnare ad insegnare. Chi? Come?

Che l'esperienza delle SSIS sia stata fallimentare (costosissime ed inutili) è certo ma pretendere di prendere il meglio da queste per varare questo nuovo metodo d'ingresso è tragicomico.

Come si fa insegnare ad insegnare e soprattutto come si fa ad imparare ad insegnare? Certo docenti non si nasce, si deve avere passione ed una particolare predisposizione a trasmettere conoscenza, a suscitare interesse anche qualora si parlasse di argomenti banali, quasi come i potentissimi oratori maestri d'eloquenza -sto ironizzando ovvio- della antica civiltà romana. Ma senza arrivare a ciò è anche possibile che insegnanti ci si diventi soprattutto con la praticaccia e l'esperienza e, ahimé, tutor o non tutor, corsi o non corsi, ci saranno sempre dei pessimi insegnanti! E degli ottimi e validissimi ovviamente...nonostante gli stipendi miserabili...ovviamente!

Le considerazioni d'ordine pratico: chi stabilirà le esigenze d'organico che apriranno la strada dell'anno di tirocinio ai possibili insegnanti e che dovranno sostenere l'ennesima prova? In base a quale criterio verranno selezionati i docenti dei...docenti? Chi controllerà i controllori insomma? E i precari che ogni anno da decenni affollano in questo periodo le stanze dei provveditorati in attesa della agognata supplenza annuale? Ce ne sono in questo stato anche di ultra quarantenni che da un paio di decenni vanno avanti così. Più tirocinio di questo!!! Si dovranno pur "sistemare" o li mandiamo tutti a casa facendoli scavalcare dallo studente neolaureato che ha fatto il tirocinio? Volete la guerra?

Se tanto mi da' tanto i primi insegnanti che potrebbero entrare nel mondo della scuola a seguito dell'attuale proposta lo faranno nel 2028...e nel frattempo chissà quante altre Gelmini ci toccheranno!

Meno male che qui a Roma ci pensa già il vernacolo a fare una gran confusione tra imparare ed insegnare..."e mo' chi m'o 'mpara?"

mercoledì 19 agosto 2009

Deutschland über alles

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Eccomi rientrato dal mio secondo viaggio in Germania. Dopo la Baviera e la Romantische Strasse del 2005 ecco Dresda, Koenigstein, Bastei, Berlino e Spandau, Potsdam e Lipsia.

Premettiamo innanzi tutto, a scanso equivoci, che il titolo del post non va assolutamente interpretato in senso nostalgico! E' solo e semplicemente il titolo dell'Inno Nazionale tedesco, e rimando al sito indicato per approfondimenti che appunto, come ben spiega nacque con quel senso di Germania prima di (al di sopra) tutti a cercare un senso di unità nazionale che allora (XVIII secolo) mancava, travisato poi dai nazisti con un sopra tutti in senso di predominio generale. Qui ne potete trovare una bella versione corale. Ma non cambiamo tema!

Adoro la Germania.
Ordinata, pulita, efficiente, ferma e gentile.

Perché? I motivi sono molteplici. Proverò ad elencarli in una personalissima lista.

1. Perché i mezzi pubblici sono puliti, efficienti, clip_image004abbondanti e puntuali.

Talmente puntuali che se sul tabellone viene annunciato l'autobus XXX in tot minuti ci potete rimettere gli orologi con quei tempi. Talmente efficienti che nella Berlino della Primavera del 1945 ricoperta di macerie e con oltre il 90 percento degli edifici distrutti o inagibili dopo pochi mesi già circolavano i primi tram e le prime linee del metrò. E quando arrivano a capolinea l'autista si chiude dentro e fa un giro di controllo e pulizia sull'autobus (ho visto con i miei occhi un tranviere portar fuori un bicchiere di cartone e due cartacce lasciate sicuramente da un incivile turista!)

 

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2. Perché sulle autostrade, completamente gratuite, clip_image007non esistono limiti di velocità, tranne quando espressamente segnalati e non si formano quei mucchi di macchine che viaggiano tutte a 130 orari come da noi creando situazioni pericolosissime. E così i 140 cavalli della mia 2.0 TD me li godo tutti in piena sicurezza altrimenti, una 2.0 TD da 140 cavalli che me la compro a fare? Ma attenzione a non violare i limiti quando esistono: hanno persino anonime auto civetta innocentemente ferme ai bordi delle strade pronte a flashare l'incauto automobilista! E quando i limiti ci sono potete starne certi, non un singolo automobilista tedesco li vìola.

 

3. Perché le strade, anche di una grande metropoli come Berlino, sono pulite e il massimo grado di sporcizia è dato da qualche cartaccia, qualche erbaccia di troppo vicino a qualche muro e le rarissime cicche di sigaretta (da ex fumatore realizzo come le decine di miliardi di cicche non riciclabili siano un altro dei gravi problemi indotti dall'industria del tabacco e dalle sue vittime). E comunque durano poco: solertissimi uomini in tuta arancione puliscono e falciano, al limite del ritocco con forbicine da unghie.

4. Perché essendo quasi tutte in pianura (il che facilita parecchio) il mezzo di trasporto principale direi che è la bicicletta: nessuna novità rispetto alla nostra Padania direte voi. Sì, ma con piste ciclabili assolutamente inimitabili!

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5. clip_image011E sempre a proposito di pianure, a perdita d'occhio come quelle del Magdeburgo, i tedeschi hanno disseminato le medesime di pale eoliche a produrre una bella fetta di energia con questa fonte. E' verissimo che da noi tutti questi spazi non ci sono ma è anche vero che gli stessi ambientalisti che vorrebbero tutto ecocompatibile aborrono e si irrigidiscono se le pale gliele piazzano sotto casa dicendo che stonano e deterpano il paesaggio!

 

 

 

 

6. Perché nonostante quel che si dice clip_image012non fanno finta di niente e non hanno dimenticato e con profonda vergogna si cospargono tuttora il capo di cenere con mostre permanenti sul periodo nazionalsocialista (ben fatta quella permanente fotografica chiamata "Topografia del terrors", tra la Zimmerstrasse e la Kochstrasse di Berlino).

 

 

 

8. Perché basta toccare con mano la storia della DDR e di 28 anni di Berlino divisa, basta guardarlo quel muro, anche fosse quel che resta ormai a mò di souvenir, per capire quanto forte nei tedeschi siano la volontà, la determinazione, la coscienza del valore sociale: reduci da incommensurabili errori totalitaristi del passato (l'uno a chiamare l'altro in una sorta di supplizio di Tantalo) ancora una volta si sono rimboccati le maniche e con una rivoluzione culturale pacifica hanno abbattuto non sono un muro ma millenni di umana cultura pregiudiziale.

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9. Perché ovunque vai, come costante insieme ad ogni supermercato, qualunque sia la catena, per strada così come troveresti venditori di kebab o fast food, nelle stazioni della metro, dei treni trovi sempre fornitissimi ed appetitossimi "Bäckerei" (panificio) quasi sempre insieme a "Konditorei" (dire pasticceria è riduttivo!) dove mangiare in una sorta di slow food con ottimi e gustossissimi panini imbottiti, pane per tutti i gusti (squisito!) e dolci introvabili in Italia (chissà perché poi!) come le splendide torte di gelatina di frutta e frutta fresca come fragole, mirtilli, ciliege, agrumi vari e via incrementando...la glicemia ovviamente! clip_image014

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10. E perché no? Perché al sottoscritto, fin dall'adolescenza e la gioventù spesa in campeggio, la "teutonica" è sempre piaciuta!

11. 12. 13. ... ... ...

Mi si dica pure che sono esageratamente tedeschi, burocrati prussiani afflitti da eccesso di zelo, talmente meticolosi che paradossalmente fu anche grazie ai verbali, alle schede, alle meticolose annotazioni del funzionario di turno che nei processi post-bellici ai nazisti fu possibile esprimere condanne sostenute da prove certe (...). Ma non si potrà certo negare che la Germania è troppo avanti...o siamo noi ad essere rimasti indietro nonostante le apparenze?

E infine, se penso che proprio in questi giorni Bossi blatera di scuole dialettali, test culturali ai professori (e la Gelmini è d'accordo ovviamente!), Calderoli "semplifica" proponendo e ribadendo non solo inni separati ma stipendi, ovviamente no?

Vorrei esser nato a Francoforte,
potendo scegliere quella sul Meno, ma anche fosse stata quella sull'Oder, poco importa!

Nota da turista 1. Non comprate acqua, vi costerebbe più della birra
Nota da turista 2. Non vorrei infierire visto quanto ho scritto pochi giorni fa ma come altre volte in altri viaggi si incrociano concittadini. Ebbene, per ben tre volte gli unici riconoscibili per la confusione, il vociare e commentare ad alta voce ed in strettissimo dialetto (a confoder le idee agli indigeni che penseranno che quello è italiano), a gridare appress 'e figlie... come solo le mamme partenopee sanno fare (...), insomma, con tipici atteggiamenti alla "facciamoci riconoscere" erano loro: napoletani probabilmente, campani sicuramente.

lunedì 17 agosto 2009

Anniver…diario

Un anno fa nasceva questo blog.

Più per curiosità personale che per altro.

I lettori non sono poi così pochi pare, stando alle statistiche. Commentano poco, direi affatto, gli unici sono i soliti prezzolati.

Modestamente dovrei dire che gli altri non lo fanno per pigrizia. Immodestamente che invece non lo fanno perché i miei scritti sono talmente coerenti che commentare sarebbe retorico. Certo che qualche standing ovation servirebbe a rafforzare la mia immensa presunzione. Dopo tutto basta leggere qui sopra, nel banner, in verde piccolissimo, il mio personalissimo aforisma sulla modestia: sono talmente immodesto da definirlo appunto, un aforisma!

Non starò a chiedermi a cosa od a chi possa esser tornato utile. A me stesso ovviamente ed in primo luogo: dopo tutto da adolescente solevo tenere un diario di pensieri , su quaderni a quadretti piccoli e scritto fittissimo (sospirone nostalgico...allora non ero così presbite!).

E se il diario, mentre traghettavo dai terribili anni a cavallo tra i 15 ed i 17 verso l'età del militare e dell'università, si è visto affiancare e sostituire da lunghissime lettere scambiate con varie persone che con la loro presenza hanno contribuito a "farmi crescere" questo strumento altro non è che una sorta di diario lasciato inavvertitamente aperto ed a portata di mano di tutti.

E anche se non amo particolarmente Moretti questa sua affermazione l'ho sempre condivisa. E quindi, ai "pochi ma buoni" che mi leggono non mi resta che augurare

BUONA LETTURA

domenica 16 agosto 2009

Deutschland über alles







Eccomi rientrato dal mio secondo viaggio in Germania. Dopo la Baviera e la Romantische Strasse del 2005 ecco Dresda, Koenigstein, Bastei, Berlino e Spandau, Potsdam e Lipsia.


Premettiamo innanzi tutto, a scanso equivoci, che il titolo del post non va assolutamente interpretato in senso nostalgico! E' solo e semplicemente il titolo dell'Inno Nazionale tedesco, e rimando al sito indicato per approfondimenti che appunto, come ben spiega nacque con quel senso di Germania prima di (al di sopra) tutti a cercare un senso di unità nazionale che allora (XVIII secolo) mancava, travisato poi dai nazisti con un sopra tutti in senso di predominio generale. Qui ne potete trovare una bella versione corale. Ma non cambiamo tema!


Adoro la Germania.
Ordinata, pulita, efficiente, ferma e gentile.




Perché? I motivi sono molteplici.
Proverò ad elencarli in una personalissima lista.


1. Perché i mezzi pubblici sono puliti, efficienti, abbondanti e puntuali. Talmente puntuali che se sul tabellone viene annunciato l'autobus XXX in tot minuti ci potete rimettere gli orologi con quei tempi. Talmente efficienti che nella Berlino della Primavera del 1945 ricoperta di macerie e con oltre il 90 percento degli edifici distrutti o inagibili dopo pochi mesi già circolavano i primi tram e le prime linee del metrò. E quando arrivano a capolinea l'autista si chiude dentro e fa un giro di controllo e pulizia sull'autobus (ho visto con i miei occhi un tranviere portar fuori un bicchiere di cartone e due cartacce lasciate sicuramente da un incivile turista!)

2. Perché sulle autostrade, completamente gratuite, non esistono limiti di velocità, tranne quando espressamente segnalati e non si formano quei mucchi di macchine che viaggiano tutte a 130 orari come da noi creando situazioni pericolosissime. E così i 140 cavalli della mia 2.0 TD me li godo tutti in piena sicurezza altrimenti, una 2.0 TD da 140 cavalli che me la compro a fare? Ma attenzione a non violare i limiti quando esistono: hanno persino anonime auto civetta innocentemente ferme ai bordi delle strade pronte a flashare l'incauto automobilista! E quando i limiti ci sono potete starne certi, non un singolo automobilista tedesco li vìola.


3. Perché le strade, anche di una grande metropoli come Berlino, sono pulite e il massimo grado di sporcizia è dato da qualche cartaccia, qualche erbaccia di troppo vicino a qualche muro e le rarissime cicche di sigaretta (da ex fumatore realizzo come le decine di miliardi di cicche non riciclabili siano un altro dei gravi problemi indotti dall'industria del tabacco e dalle sue vittime). E comunque durano poco: solertissimi uomini in tuta arancione puliscono e falciano, al limite del ritocco con forbicine da unghie.


4. Perché essendo quasi tutte in pianura (il che facilita parecchio) il mezzo di trasporto principale direi che è la bicicletta: nessuna novità rispetto alla nostra Padania direte voi. Sì, ma con piste ciclabili assolutamente inimitabili!


5. E sempre a proposito di pianure, a perdita d'occhio come quelle del Magdeburgo, i tedeschi hanno disseminato le medesime di pale eoliche a produrre una bella fetta di energia con questa fonte. E' verissimo che da noi tutti questi spazi non ci sono ma è anche vero che gli stessi ambientalisti che vorrebbero tutto ecocompatibile aborrono e si irrigidiscono se le pale gliele piazzano sotto casa dicendo che stonano e deterpano il paesaggio!




6. Perché nonostante quel che si dice non fanno finta di niente e non hanno dimenticato e con profonda vergogna si cospargono tuttora il capo di cenere con mostre permanenti sul periodo nazionalsocialista (ben fatta quella permanente fotografica chiamata "Topografia del terrors", tra la Zimmerstrasse e la Kochstrasse di Berlino).
8. Perché basta toccare con mano la storia della DDR e di 28 anni di Berlino divisa, basta guardarlo quel muro, anche fosse quel che resta ormai a mò di souvenir, per capire quanto forte nei tedeschi siano la volontà, la determinazione, la coscienza del valore sociale: reduci da incommensurabili errori totalitaristi del passato (l'uno a chiamare l'altro in una sorta di supplizio di Tantalo) ancora una volta si sono rimboccati le maniche e con una rivoluzione culturale pacifica hanno abbattuto non sono un muro ma millenni di umana cultura pregiudiziale.
9. Perché ovunque vai, come costante insieme ad ogni supermercato, qualunque sia la catena, per strada così come troveresti venditori di kebab o fast food, nelle stazioni della metro, dei treni trovi sempre fornitissimi ed appetitossimi "Bäckerei" (panificio) quasi sempre insieme a "Konditorei" (dire pasticceria è riduttivo!) dove mangiare in una sorta di slow food con ottimi e gustossissimi panini imbottiti, pane per tutti i gusti (squisito!) e dolci introvabili in Italia (chissà perché poi!) come le splendide torte di gelatina di frutta e frutta fresca come fragole, mirtilli, ciliege, agrumi vari e via incrementando...la glicemia ovviamente!



10. E perché no? Perché al sottoscritto, fin dall'adolescenza e la gioventù spesa in campeggio, la "teutonica" è sempre piaciuta!




11. 12. 13. ... ... ...


Mi si dica pure che sono esageratamente tedeschi, burocratiprussiani afflitti da eccesso di zelo, talmente meticolosi che paradossalmente fu anche grazie ai verbali, alle schede, alle meticolose annotazioni del funzionario di turno che nei processi post-bellici ai nazisti fu possibile esprimere condanne sostenute da prove certe (...). Ma non si potrà certo negare che la Germania è troppo avanti...o siamo noi ad essere rimasti indietro nonostante le apparenze?


E infine, se penso che proprio in questi giorni Bossi blatera di scuole dialettali, test culturali ai professori (e la Gelmini è d'accordo ovviamente!), Calderoli "semplifica" proponendo e ribadendo non solo inni separati ma stipendi, ovviamente no?


Vorrei esser nato a Francoforte,
potendo scegliere quella sul Meno, ma anche fosse stata quella sull'Oder, poco importa!


Qualche foto è in arrivo.


Nota da turista 1. Non comprate acqua, vi costerebbe più della birra
Nota da turista 2. Non vorrei infierire visto quanto ho scritto pochi giorni fa ma come altre volte in altri viaggi si incrociano concittadini. Ebbene, per ben tre volte gli unici riconoscibili per la confusione, il vociare e commentare ad alta voce ed in strettissimo dialetto (a confoder le idee agli indigeni che penseranno che quello è italiano), a gridare appress 'e figlie... come solo le mamme partenopee sanno fare (...), insomma, con tipici atteggiamenti alla "facciamoci riconoscere" erano loro: napoletani probabilmente, campani sicuramente.


domenica 2 agosto 2009

Comitato nuova Pompei


Eppure mi basta poi farmi quattro sane risate con Paolantoni, Salemme, Nino Taranto o Totò e mi passa tutto...scurdammece 'o passato, simme 'e Napule paisà...
Recentemente due episodi diversissimi tra loro hanno di nuovo concentrato la mia attenzione su Napoli e la napoletanità in genere: un documentario RAI su Napoli "sotterranea" che mi ha portato a scoprire cose assolutamente sconosciute ed estremamente interessanti ed una, se pur breve, permanenza napoletana per lavoro. In entrambi i casi ciò che più mi ha colpito è stato quanto c'è intorno a quanto di Napoli è indubbiamente unico al mondo: sia che questa unicità sia positiva piuttosto che assolutamente negativa.
Napoli è bellissima, su questo non c'è dubbio. Da me conosciuta abbastanza bene fin da bambino quando ci accompagnavo mio zio che ci andava per motivi di lavoro ha sempre trovato un posto particolare nel mio immaginario. La napoletanità poi è per me da sempre motivo di interesse e piacere: dalla letteratura al teatro, al cinema, non a caso il Totò riportato e più volte citato in questo blog.
Ma ogni volta che vedo certe immagini di Napoli,      che le vivo in prima persona, ogni volta che constato il lassismo, la trascuretezza, il degrado da un minimo ad un massimo con indicatori che rasentano l'inciviltà allora mi sovvengono le parole scherzose di alcuni miei conoscenti, napoletani, emigrati per lavoro, innamoratissimi ed attaccatissimi alla loro città: "abbiamo fondato il comitato Nuova Pompei...stiamo raccogliendo adesioni".
Anche pochi giorni fa, girando per Napoli dopo il lavoro, uscendo dalle meraviglie del Centro Direzionale dove dal 22mo piano degli uffici dove lavoravo si godeva un panorama mozzafiato di Napoli e del golfo tutto.
Passeggiando per le vie del centro a pochi passi vicoli maleodoranti, complice anche la calura estiva e l'afa opprimente. Esterni di edifici ammassati l'uno sull'altro ricoperti di croste ultradecennali di assenza di manutenzione, intonaci cadenti, improbabili pensiline trasformate in balconate ultracondonate. Ingressi in città con Eurostar da 1h15' da Roma (a breve 50 minuti) e paesaggi urbani fatti di murature in blocchetti di tufo lasciati "a giorno", selciati sconnessi, ovunque disordine, improvvisazione, abbandono, squallore. Situazioni tali, dietro l'angolo di ogni strada principale del bel centro storico, da far sì che l'assenza del casco su oltre il 90 percento degli utilizzatori di motocicli sia ormai...folklore! (compreso un attempato sessantenne su un fiammante Vespone sulla tangenziale!!!). Gli edifici (se così vogliamo chiamarli) adiacenti via (Nuova) Marina e oltre, fino alla Galleria della Vittoria, sono fatiscenti a dir poco.
Ricordo ancora uno delle ultime passeggiate a Napoli nel periodo prenatalizio durante il quale l'atmosfera in questa città è unica ed inimitabile: bastava allontanarsi poche decine di metri, magari per sbaglio, dal tracciato quasi obbligato delle vie dei presepi, da via Roma, da Corso Umberto, ai 4 palazzi o dalla scintillante via Toledo per travarsi costretti a difendersi e districarsi da nugoli di motorini incuranti dei pedoni e dove l'indice di pericolo crescente lo si fiutava a naso. E sì che ho girato più tranquillo in una New York notturna e semideserta!
Questa non è Napoli e questi non sono i napoletani veri si griderà a più voci! D'accordo anche perché di napoletani ne conosco tanti, a cominciare dal mio fidatissimo barbiere! Ma allora, chi sono gli abitanti di Napoli, che per la maggioranza creano queste situazioni? Se i protagonisti della soap "Un posto al sole" sono napoletani nella fiction e non, allora quelli che ogni volta che vado a Napoli vedo io, chi sono?
Lassismo, incuria, inciviltà, e 'bbasta che c'è 'sto sole...'bbasta che c'è 'stu mare...e che due palle! E soldi a palate continuano a piovere su quella città inghiottiti, spariti nel meandri sotterranei che da secoli mettono a rischio la stabilità stessa della superficie. Perché sempre e comunque regna imperterrito il chemm'e fotte della cartaccia gettata in terra (esempio minimale e paradossale) perché tanto qualcun altro raccoglie?
Comitato Nuova Pompei. Forse non c'è neanche bisogno di formarlo. Forse basta soltanto attendere e rendersi conto che quanto ha fatto il Vesuvio allora potrebbe rifarlo. Nessuna vittima per carità. Ma un nuovo substrato dal quale ripartire da zero.
Fortunatamente questo blog è pochissimo letto altrimenti sai che putiferio potrei scatenare.