domenica 7 febbraio 2010

La scuola è (davvero) finita



Sì è finita, ancora una volta nelle mani sbagliate.

Visto che giocano tutti per lo stesso presidente avrà forse voluto fare un po' di pubblicità alla trasmissione "Saranno famosi"; o forse avrà voluto far credere ai futuri omologatissimi elettori che ognuno di loro potrà sperare di diventare appunto famoso con una scuola apposita. Comunque stiano le cose ciò che mi ha lasciato piuttosto perplesso delle novità della riforma dell'onerevole ministra Maria Stella Gelmini è l'istituzione del cosiddetto "Liceo Coreutico e Musicale".

A parte che ho dovuto scomodare un dizionario per scoprire che diavolo vuol dire coreutico ciò a cui ho immediatamente pensato è che se un professionista vero della musica impiega minimo un decennio (con 8 ore di studio al giorno su una tastiera o con un archetto in mano) molto improbabilmente riuscirà a campare d'arte (vissi d'arte vissi d'amore lasciamolo a Puccini!) figuriamoci un siffatto diplomato...per non parlare della coreutica che sarà senz'altro utilissima a saltare, pardon, ballare sulle altalenanti note del futuro!

Molti saranno stati tratti in inganno leggendo che questo liceo altro non è che il Conservatorio ritargato. Errore! Tanto per cominciare al Conservatorio non si fa danza e poi si entra con esame di ammissione selettivo e difficilissimo non prima di aver studiato privatamente parecchi anni (è infatti a numero chiuso) e invece questo liceo statale in quanto tale aperto a chiunque lo voglia purché in possesso di licenza media. Prosit!

Da decenni avevamo già due licei "inutili": il classico e lo scientifico. Comunque non del tutto ma atti come minimo a fornire una (im)preparazione di base (in)utile per affrontare temi universitari di settore indirizzati vuoi su materie umanistiche piuttosto che scientifiche spinti dalla propria attitudine con tutte le dovute eccezioni e sfumature. Per esempio ai miei tempi si diceva che per fare medicina fosse il classico l'ideale liceo; ora ne comprendo le ragioni: perché medicina non è una scienza .

Ovviamente l'università era altrettanto aperta anche a diplomati provenienti da ogni ordine e grado di scuola del regno...pardon, dello stato.

E per tutti successi od insuccessi sarebbero (sono) stati dettati solo ed esclusivamente dalle indoli personali non certo dalla scuola di provenienza pur riconoscendo un minimo grado di facilitazione solo per alcune materie propedeutiche.

A questi due licei possiamo certo affiancare da sempre anche il famoso Liceo Artistico ma che comunque metteva in grado gli studenti a tener in mano una matita od un pennello aprendo loro orizzonti culturali ed ambiti universitari diversi per gli altri.

E i mitici ITIS (non consideratemi di parte, essendo io stesso un ex liceale, scientifico). Decine e decine di ore settimanali di studio e laboratorio. Studio non meno complesso dei licei e faticose ore di pratica. Al termine dei 5 anni con la certezza almeno di saper fare qualcosa anche se non del tutto pronti per la realtà del mondo del lavoro.

E i professionali? Che con questa riforma sono stati smembrati e snaturati in qualcosa di oscuro, più oscuro delle assurde lauree 3+2. Che cavolo vuol dire 2+2+1 con due biennii ed un ultimo anno abilitante per l'università ma non per tutte le facoltà? Perché stroncare dall'inizio eventuali cambiamenti di tendenza di uno studente?

E come ciliegina sulla torta la nostra mary star ha pensato bene che visto che le ore da 50 minuti (in realtà 55 nei licei!) sono "finte" ha deciso di portarle ad ore di 60 minuti dimenticando un piccolo particolare. Da sempre gli addetti alla compilazione dell'orario settimanale si addannano ad incastrare professori e materie nella matrice orario/settimana. E con ore da 50 minuti hanno indubbiamente a disposizione un certo numero di unità didattiche. Ora, posto che le 36 indicate dalla Gelmini come troppe volendo portarle a 32, vorrei proprio sapere quando saranno erogate le 4 unità didattiche a settimana mancanti...nei campeggi estivi istituiti per legge scimmiottando gli americani?

Ma è ovvio che la fonte non poteva essere che l'OCSE (tirato fuori quando fa comodo) che indica che in Italia si fanno troppe ore. La Gelmini ha però omesso di dire che il rapporto parla di troppe ore rispetto alla preparazione effettiva ed efficace dei nostri studenti e, ovviamente, vista la premessa che fa? Tagliamo le ore no?!? Monsieur de Lapalisse era un dilettante in confronto. Lo stesso rapporto poi dichiara vincente la Finlandia. Signori, non vorrei esser scambiato per "antico" e "campanilista" ma non mi risultano storicamente (non ho pretesa di parlare del presente) illustri esempi d'arte, cultura, scienza e chi più ne ha più ne metta da parte dei nostri concittadini (europei) finlandesi!

Una cosa mi piace(rebbe). All'ultimo anno insegnamento di una materia curricolare e non in lingua straniera. Peccato che non ci siano i docenti in grado di farlo. Ma se gli insegnanti di lingue non sanno neanche insegnare quanto dovrebbero figuriamoci uno storico che insegni storia medievale in inglese!!! Non me ne vogliano ma mi attengo alla realtà della cerchia delle mie conoscenze (figlie, nipoti e loro amici che dopo anni e anni di lingua straniera non sanno mettere insieme una frase di senso compiuto!)

Posso riconoscere l'aver correttamente individuato che da noi negli ultimi anni sono apparsi come funghi e lumache dopo la pioggia centinaia di indirizzi secondari superiori diversificati per avere chi l'uno tre ore in meno di ginnastica e due in più di esperanto e chi l'altro per esser chiuso al lunedì come i barbieri! Concordo con la ministra che c'erano trecentoventiquattrovirgolacinque licei diversi e che l'università è un altro gran casino con corsi di laurea in aramaico con sottotitoli in sanscrito.

Questa riforma mi sembra ancora più ridicola delle (mancate) altre riforme e ancora una volta il triste ed ineluttabile destino della nostra scuola è quella di non aver mai avuto una guida competente. E questa è forse la peggiore degli ultimi decenni!

La scuola è finita. Viva le vacanze!