sabato 11 febbraio 2012

Evasore

Posso anche capire che possa spingere ad evadere illustrare l’evasore tipo come un riccone alla naomo: circondato da donne bellissime, macchine sportive, a prendere il sole su yacht con bandiera panamense od in ville in Costa Smeralda da 100.000 € d’affitto a settimana.

Ma se avesse davvero quest’aspetto credo che il fenomeno dell’evasione si esaurirebbe in maniera naturale. Questo tipo ricorda più un disoccupato senza soldi per lamette e schiuma da barba o tutt’al più un latitante!

 

In realtà sappiamo bene tutti quale sia il vero volto dell’evasione.

Italiani e greci: una faccia una razza?

Non credo proprio.

La ricetta economica in vista per i greci contiene moltissime cose che sembrano prese pari pari dalle due manovre economiche fatte da Mario Monti: così scrivono e dispongono i tre ispettori UE che stanno di fatto commissariando la Grecia proprio come se gli enti federali europei (non proprio così federali solo sulla carta) trattino uno dei paese dell’Unione al pari di quanto un commissario governativo possa trattare un’azienda pubblica priva del necessario management.

Da una parte in questo vedo una doppia anche se amara consolazione. La prima è che la medicina Monti è amara ma sta facendo bene e la seconda che questo nostro bistrattato paese non è così pulciaro come la maggioranza dei miei concittadini pensa visto che il resto dell’Europa bene guarda a noi ed a quel che facciamo con preoccupazione: giù noi giù tutti insomma. E anche se questo ha indirettamente portato alla caduta di un governo legittimamente eletto con una legittima legge elettorale ben venga questo golpe. E la seconda che la cura Monti è esportata tout court in Grecia.

Le misure che dovrebbero essere a brevissimo approvate ed adottate dal parlamento greco sono dure quanto le nostre ma avranno un costo ed un impatto sociale maggiore: ma sono inevitabili.

A quanto pare una delle prime differenze distintive tra noi e gli antenati della nostra italica cultura è data dalla nostrana pressoché totale assenza di ore di sciopero di fronte ai paventati ed in seguito attuati tagli alla spesa ed aumento delle imposte, direttamente ed indirettamente pagati dai soliti noti. Insomma in Grecia protestano più o meno apertamente e con maggiore o minore rabbia da mesi ormai. Qui da noi, a parte l’alzata di testa unitaria (miracolo!) dei tre sindacati storici di fronte alla minaccia di toccare il famoso articolo 18 e qualche manipolo isolato di indignati della domenica non s’è visto nulla.

Uno stato che fallisce non è come il fallimento mirato del negozietto che deve trovare la scusa per liquidare tutta la merce(*): uno stato che fallisce significa che non ci sono più i soldi per impiegati pubblici, comprese forze dell’ordine e forze armate, insegnanti, impiegati ed operai, che non può più pagare i fornitori e quindi men che mai chi rifornisce le mense, i farmaci negli ospedali, le bollette energetiche e via discorrendo. Qui c’è un’interessante disamina su cosa significhi per uno Stato fallire.

La Grecia rischia il fallimento, la Grecia e l’Italia spesso così associate insieme come pesantissime zavorre che porteranno a fondo l’Europa intera eppure così completamente diverse.

La cura è la stessa ma Italia e Grecia non hanno la stessa faccia.

L’Italia sarebbe potuta andare avanti per anni senza accorgersene nello stato di limbo in cui Berlusconi ed il berlusconismo ci avevano infognato; così come questa crisi economica di inizio di nuovo millennio non viene sentita se non debolmente nelle classi medie, affatto in quelle benestanti e molto invece in quelle meno abbienti. Tanto da giustificare la demagogia dei ristoranti e cinema sempre pieni, voli aerei sempre in overbooking e villaggi vacanze sempre stracolmi

E che la situazione economica e la ricchezza nazionale siano incompatibili tra questi due storici ed antichissime paesi lo si misura per esempio da alcuni indicatori economici quali quelli relativi al turismo. Una vacanza negli splendidi mari ellenici, a parità di altre condizioni, costa decine di volte meno che non in Sardegna od in Sicilia.

Ma attenzione. Italiani e greci sono comunque ancora molto più vicini in questo momento di quanto la propaganda governativa voglia far apparire in questo momento. Monti sta facendo bene ma non è la panacea di tutti i mali e l’entusiasmo con cui se ne parla ora in Francia e Germania e nel conclave di Obama (in realtà sui giornali americani c’è scritto molto poco) è solo fumo.

E quelle lezioni di Sirtaki che abbiamo preso sarà comunque bene tenerle a mente ancora per un bel pezzo…Hoppa!

(*) i miei concittadini ben conoscono il perenne fallimento del famoso MAS, Magazzini allo Statuto, nella omonima via dalle parti di Termini