sabato 23 aprile 2016

E penso a Socrate e Critone

Le amministrative prossime venture. 150.000 candidati. Un'enormità.

Chi controlla i profili dei candidati dal punto di vista etico?

E già, perché non basta essere immacolati dal punto di vista giudiziario, non basta non essere pregiudicati o non aver mai ricevuto un avviso di garanzia, che poi appunto è garanzia e non giudizio.

E senza considerare il fatto che nelle migliaia di comuni dove si andrà a votare ci sono liste che contengono nomi di persone passate al vaglio della giustizia in passato se non in giudicato ci sono anche situazioni dove in congiurati di un precedente ammutinamento sono ora in lista col neo candidato e con l’approvazione del medesimo partito, di allora e di oggi (il riferimento a Marino e Giachetti è del tutto voluto).

Non basta essere immacolati per la legge ma il profilo etico viene prima ancora e solo i partiti possono e dovrebbero, meglio devono, esprimere un giudizio!

No. Non basta. Perché un politico potrebbe comunque puzzare dalla testa perché ha condotto, conduce e condurrà una politica clientelare, favorendo come si dice amici e parenti, i soliti noti intessendo una rete di rapporti di favori reciproci. Perché un politico, pur con candida fedina penale potrebbe essere una testa di legno al soldo o sotto ricatto di organizzazioni criminali, e non solo il meridione ne abbonda, male endemico secolare, ma mafia, camorra e compagni stanno ormai da decenni monopolizzando il nord: Brescello docet, già, proprio il paese delle avventure di Guareschi e dei suoi personaggi da favoletta post bellica.

Non basta perché esiste una cosa che chiamano traffico di influenze e non di tipo biologico ma pur sempre virali, sul filo della liceità e quelle illecite perseguite dalla legge. Comportamenti corruttivi subdoli, ricattucci, reti di conoscenze ed appunto influenze che sono condotte o conducono il politico in oggetto a operare illegalmente od indurre a farlo per interesse privato.

E non parliamo del male antico del voto di scambio, delle assunzioni e dei sussidi facili e delle conventicole onnipresenti.

Esistono ancora partiti che possano farlo? Esistono ancora partiti? Ripenso alle interminabili discussioni che partivano dalle piccole sezioni di partito delle periferie e si allargavano salendo fino alla direzione per nome dei segretari, e ciò valeva per tutti, sicuramente troppi, i partiti di allora.

E con questi odierni partiti come potrebbe essere possibile questa azione di filtro?

E infatti non lo è.

Che c’entra Critone? Beh, chi ha fatto il liceo dovrebbe ricordarsi almeno i tratti di quest’opera di Platone.

Socrate è condannato a morte, ingiustamente, e lo sapeva lui e lo sappiamo noi, e sta lì in carcere che aspetta la cicuta quando Critone, un suo discepolo, lo va a trovare e gli dice che è tutto pronto per farlo evadere ma, nonostante quest’ultimo usi tutti gli argomenti possibili, Socrate non molla. Non fuggirà.

Perché il filosofo, accettando di vivere ad Atene e di goderne di tutti i diritti di suo cittadino, ne ha accettato anche le leggi, e se osasse negarle solo perché ad un certo punto agiscono contro di lui disconoscendole, contribuirebbe a deleggitimarle e pertanto a distruggerle.

Non si può approfittare e godere della Legge e dell’opera dei magistrati sino a che lavora a nostro favore e rifiutarla quando decide qualcosa che non ci piace perché con le leggi si è stretto un patto e non è che questo possa essere infranto a nostro piacere.

E questa cosa a me ricorda in primo luogo Berlusconi che, tanto per fare un esempio, lodava i magistrati quando chiedevano al Brasile l’estradizione di Battisti e si imbestialiva dando della pazza e comunista alla Boccassini perché voleva portarlo, per cominciare, in tribunale per il caso Ruby (e sappiamo com’è finita…). Ed è stato proprio lui a dare il la ad una generazione di politici che…puzzano dalla testa, anche se incensurati.

E faccio notare che Socrate non era uomo di governo. Se lo fosse stato avrebbe accettando di evadere avrebbe mandato a dire ai posteri molto di più. Se avesse ritenuto legittimo disattendere le leggi che non gli piacevano allora non avrebbe più potuto pretendere che gli altri obbedissero a quelle che non piacevano loro, e pretendere che non attraversassero col rosso, non pagassero le tasse, non svaligiassero le banche o, citazione casuale (…) non abusassero di minorenni od organizzassero festini con altri uomini di governo e di potere per ingraziarsene i favori…

Ovvio che Socrate non le ha dette queste cose ma il senso del suo messaggio rimane quello che è: scolpito nella pietra, sublime, alto, duro come un macigno.

E ciò detto continuerò a pensare come e chi votare ma soprattutto se…